Chi siamo
Dal 1976, siamo l'azienda di riferimento nel settore della rigenerazione di materie plastiche e della conseguente produzione di sacchi, sacchetti e shoppers.
Mecoplast S.r.l. è stata tra le prime aziende italiane ad investire in questo settore a lungo sottovalutato, e la prima in assoluto a dotarsi di un impianto di lavaggio dedicato alla valorizzazione di polimeri in foglia provenienti da post-consumo, prevalentemente industriale
Dal 1976, siamo l'azienda di riferimento nel settore della rigenerazione di materie plastiche e della conseguente produzione di sacchi, sacchetti e shoppers.
Mecoplast S.r.l. è stata tra le prime aziende italiane ad investire in questo settore a lungo sottovalutato, e la prima in assoluto a dotarsi di un impianto di lavaggio dedicato alla valorizzazione di polimeri in foglia provenienti da post-consumo, prevalentemente industriale
Cosa facciamo
Diamo una seconda vita a materiali plastici post-consumo.
Grazie alla nostra attività di recupero e riciclo 7.000 Ton. di Polietilene all'anno prendono la miglior strada ecologicamente possibile, quella del riutilizzo pressoché totale di materiale di scarto; infatti le vie alternative che potrebbe prendere questo materiale hanno parecchie controindicazioni, ossia produzione di gas nocivi e di anidride carbonica nel caso della termovalorizzazione e l'emissione di gas nocivi ed inquinamento del sottosuolo nel caso delle discariche.
Diamo una seconda vita a materiali plastici post-consumo.
Grazie alla nostra attività di recupero e riciclo 7.000 Ton. di Polietilene all'anno prendono la miglior strada ecologicamente possibile, quella del riutilizzo pressoché totale di materiale di scarto; infatti le vie alternative che potrebbe prendere questo materiale hanno parecchie controindicazioni, ossia produzione di gas nocivi e di anidride carbonica nel caso della termovalorizzazione e l'emissione di gas nocivi ed inquinamento del sottosuolo nel caso delle discariche.
Come lo facciamo
Il materiale di scarto, solitamente confezionato in balle, viene sistemato su di un nastro trasportatore dove gli operatori addetti riducono la presenza di frazioni estranee (altri polimeri, metallo, carta, legno) che potrebbero in ogni modo disturbare la lavorazione. Il nastro trasportatore termina la propria corsa all'imbocco di un macchinario chiamato "mulino" che, grazie ad una serie di lame e contro-lame, sminuzza in piccole foglie il polietilene introdotto rendendo possibile la seconda fase del ciclo produttivo.
Il materiale di scarto, solitamente confezionato in balle, viene sistemato su di un nastro trasportatore dove gli operatori addetti riducono la presenza di frazioni estranee (altri polimeri, metallo, carta, legno) che potrebbero in ogni modo disturbare la lavorazione. Il nastro trasportatore termina la propria corsa all'imbocco di un macchinario chiamato "mulino" che, grazie ad una serie di lame e contro-lame, sminuzza in piccole foglie il polietilene introdotto rendendo possibile la seconda fase del ciclo produttivo.